I colloqui di Dobbiaco


Cosa sanno gli alberi? L'incanto e il tormento delle foreste

Gli alberi hanno un ricordo? In che modo una foresta scambia informazioni? Come possiamo proteggere questi preziosi ecosistemi dalle sfide imposte da un clima che cambia? Questi alcuni degli argomenti discussi durante i Colloqui di Dobbiaco, in Alto Adige, dal 27 al 29 settembre 2019. Cosa sanno gli alberi? L'incanto e il tormento delle foreste è stato il focus delle giornate in cui relatori e partecipanti hanno esaminato il ruolo delle foreste da varie prospettive, grazie a una vasta gamma di competenze, dalla filosofia e sociologia alla silvicoltura e alle scienze naturali. Le presentazioni si sono concentrate sulle foreste come organismi complessi e sull’importanza di una visione eco-centrica del mondo rispetto a una visione centrata sull'uomo. I partecipanti hanno appreso che le piante hanno sensi, memoria e coscienza, sono in grado di riconoscere i loro parenti e che le foreste sono sistemi complessi con hub (madre) alberi e ampie reti micorriziche.


Più volte è stato sottolineato che le foreste antiche e vetuste sono le più resistenti e che una gestione che segue le dinamiche naturali garantisce una migliore conservazione a lungo termine di questi preziosi ambienti. Conoscere e comprendere le foreste ci aiuta a vedere e rispettare gli alberi come esseri viventi piuttosto che oggetti statici. È questo il punto di vista che sempre più esperti stanno adottando, e che ricorre oggi in molte conferenze, produzioni video, libri, esposizioni.


I Colloqui di Dobbiaco sono un appuntamento fisso un appuntamento fisso annuale non solo per gli esperti, ma anche per gli amanti della natura e delle foreste dal 1985; ogni anno vengono affrontate questioni ambientali di attualità e interesse pubblico e vengono proposte soluzioni concrete che partono dalle nostre Alpi e si diffondono in tutto il mondo.
 

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