Ragazzi da 12 città italiane lanciano la campagna People Have the Power per chiedere urgenti misure di contrasto alle disuguaglianze
Viviamo in un'epoca in cui ampi divari economici creano barriere sociali, alimentano un profondo senso di ingiustizia e indeboliscono il senso di comunità. “Dai un taglio alle disuguaglianze” è lo slogan scelto dai giovani protagonisti della campagna People Have the Power per richiamare l’attenzione pubblica e sollecitare l’attuazione di urgenti misure di contrasto a questi fenomeni da parte dei decisori politici. Lo fanno attraverso un manifesto che richiede interventi nel campo dell’istruzione, del lavoro e dei servizi per la socialità e la cultura.
Le aspirazioni dei giovani in Italia sono fortemente compromesse. Gli sforzi individuali, la dedizione, il talento sono sempre meno determinanti. Ad oggi, i figli delle famiglie più povere del nostro Paese avrebbero bisogno di 5 generazioni per arrivare a percepire il reddito medio nazionale.
Il sistema d’istruzione soffre di un cronico sotto-finanziamento, mostra accentuati squilibri in termini di qualità dell’offerta formativa, nonché una forte incidenza degli abbandoni precoci.
Nel mondo lavorativo i giovani sono penalizzati nelle retribuzioni rispetto agli occupati più anziani e devono fare i conti con un mercato caratterizzato dall’aumento dei contratti di breve durata e dal boom degli occupati in part-time. Un quadro d’insieme reso ancor più cupo dallo scollamento tra la domanda e l’offerta di lavoro qualificato: in Italia 1,8 milioni di persone in possesso del titolo di laurea sono impiegati in professioni che richiedono un titolo di studio inferiore.
Il rapporto Non rubateci il futuro di Oxfam Italia fotografa un paese immobile, in cui le disuguaglianze stanno bruciando il presente e il futuro di intere generazioni.
Per leggere e firmare il manifesto contro le disuguaglianze clicca qui.
La campagna People Have the Power nasce all’interno di un progetto di educazione alla cittadinanza globale finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Da questo percorso è nato l’appello lanciato da giovani provenienti da 12 città italiane (Aosta, Torino, Genova, Milano, Varese, Cagliari, Firenze, Arezzo, Roma, Terni, Foligno, Palermo) e sostenuto da Oxfam Italia, AIM, Felcos, Istituto Oikos, Re.Te. e WeWorld.
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