Il 20 novembre 2011 Guido Tosi ci ha lasciato. A dieci anni dalla sua scomparsa lo ricordiamo attraverso le parole di chi, insieme a lui, ha contribuito a far nascere e crescere Oikos
Il 20 novembre 2011, tra le vette della Val Formazza, Guido Tosi ci ha lasciato. Docente universitario, esperto di gestione e conservazione della fauna e dell'ambiente, collega, compagno di avventure e di sogni, di Istituto Oikos Guido ha fatto la storia, fondandola e facendola crescere.
A dieci anni dalla sua scomparsa ci siamo ritrovati per un momento di condivisione e ricordo, con le persone di Oikos che insieme a lui sono cresciute e hanno contribuito a renderla ciò che è oggi. E lo abbiamo fatto proprio in quella Val Formazza che Guido amava e che, all’improvviso, se l’è portato via.
Lo scorso sabato 20 novembre è stata l’occasione per condividere ricordi, gioie e avventure che hanno legato le nostre vite a quella di Guido. Come amico, compagno, collega, prima ancora che come uomo di scienza. Ricordarlo con allegria e leggerezza è stato, forse, un aiuto per tutti noi, e un bel modo per mantenere vivo e genuino il suo ricordo.
Conobbi Guido nel 1988, quando bussai alla porta del suo studio in università, perché volevo fare la mia tesi di laurea in montagna, il mio grande amore. Mi propose un monitoraggio di stambecchi e camosci in Val di Scalve. Nel ‘96 ho svolto il mio primo vero lavoro sulle Alpi con Oikos, appena fondata: la traslocazione dei camosci dalla Val di Lei in Val Codera, dove la specie era scomparsa a causa della riduzione degli habitat e dell’attività umana. In queste attività Guido dimostrava sempre molta esperienza, ma soprattutto una rara inventiva. Riportare stambecchi, orsi o camosci nei territori dove erano scomparsi era per molti un’utopia, ma ce l’abbiamo fatta. Se devo dire perché sono vent’anni anni che stiamo tra i monti della Lombardia e del Trentino c’è solo una parola: Guido.
Eugenio Carlini, faunista, Programme Manager Pianificazione e gestione dell'ambiente
Guido era una persona che infondeva sicurezza a tutti coloro che lavoravano nel gruppo di ricerca da lui coordinato. Questo accadeva anche grazie alla sua capacità di analizzare in modo oggettivo e scomporre le criticità in quelli che poi apparivano semplici e risolvibili problemi quotidiani. Una modalità adottata poi dal Guido Tosi Research Group, l'Unità di Ricerca a lui dedicata che opera presso l'Università degli Studi dell'Insubria. Una eredità che mantiene vivo il suo ricordo quotidianamente.
Adriano Martinoli, Professore di zoologia e conservazione della fauna, vice presidente del Consiglio Direttivo e membro del Comitato Scientifico di Oikos
Il mio ricordo di Guido? quello di un vero "capo", con tutte le connotazioni positive che possono essere associate a questa parola. Una giusta mescolanza di autorevolezza e atteggiamento protettivo. Penso che abbia creduto fortemente nei suoi collaboratori, sapendone valorizzare le capacità e facendo emergere le potenzialità, ma anche intervenendo senza esitazioni e talvolta bruscamente, per correggere e reindirizzare, quando necessario. Sicuramente ha contribuito tantissimo alla mia crescita professionale, trasmettendomi l'importanza di passione e integrità. Ho un unico rimorso: aver lavorato al suo fianco per un periodo troppo breve da quando mi disse "da questo momento possiamo darci del tu".
Alessandra Gagliardi, zoologa ornitologa, Responsabile settore Pianificazione e gestione dell'ambiente
Il suo ricordo e il suo esempio continueranno ad accompagnarci nell’incessante tentativo di aprirci a nuovi orizzonti, fiduciosi che un lavoro guidato da rispetto, partecipazione e rigore scientifico possa aiutarci a compiere qualche piccolo passo verso un mondo in cui i bisogni dell’uomo e dell’ambiente trovino un maggiore equilibrio. Ciao di nuovo, Guido.
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