Dall’inizio delle registrazioni dei dati meteo-climatici, il mese di novembre di quest’anno è stato il più caldo. Lo dicono gli scienziati del Centro di Ricerca dell’Unione Europea
“A livello globale, novembre è stato un mese eccezionalmente caldo rispetto ad altri, e le temperature nell'Artico e nella Siberia settentrionale sono rimaste costantemente alte, con il ghiaccio marino molto ridotto. Tutto ciò è coerente con la tendenza al riscaldamento globale a cui stiamo assistendo". A dirlo è Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service.
Il Copernicus Climate Change Service (C3S), in collaborazione con il ECMWF (centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine), ha comunicato che le temperature medie globali nel novembre 2020 sono state le più alte registrate in quel mese se paragonate al trentennio 1980 – 2010 (periodo di riferimento standard).
Il dato interessante non è solo la temperatura, ma l’estensione di questo trend meteorologico: le temperature sono state infatti al di sopra della media su una vasta regione del Nord Europa, della Siberia e dell'Oceano Artico.
La maggior parte dell'Europa ha registrato temperature superiori alla media in particolare nelle zone settentrionali e orientali del continente. In generale, le medie autunnali sono state più alte di qualsiasi autunno registrato in Europa: di 1,9 °C al di sopra del periodo di riferimento standard, 0,4 °C in più rispetto alla media del 2006, che in precedenza è stato l'autunno più caldo.
Basandosi sui diversi dati registrati in tutto il mondo fino a ottobre, l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) ha annunciato che il 2020 sarà uno dei tre anni più caldi, alla pari con il 2016, l'anno solare più caldo mai registrato, seguito da vicino dal 2019. Un trend che sembra confermare l’andamento del surriscaldamento globale.
Il C3S pubblica bollettini climatici mensili che riportano i cambiamenti osservati nella temperatura dell'aria superficiale globale e altre variabili climatiche, come la copertura dei ghiacci polari. Tutti i risultati riportati si basano su analisi generate al computer utilizzando miliardi di misurazioni da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo. Qui di seguito riportiamo i dati a nostro parere più interessanti per questo autunno.
Per l'Europa, lo scorso mese è stato il secondo più caldo mai registrato. I dati, confrontati con quelli del periodo di riferimento standard 1981-2010, mostrano che la temperatura è stata superiore di 0,8 °C. I dati OMM ci dicono che, da gennaio ad ottobre 2020, le temperature sono state più alte di 0,1-1,2 °C rispetto al periodo pre-industriale (1850-1900).
Le temperature erano al di sopra della media in gran parte dell'Europa settentrionale, della Siberia e dell'Oceano Artico, mentre al di sotto della media in Asia centrale e Antartide occidentale.
• Mentre l’estensione del ghiaccio marino antartico è rimasta vicina alla media a lungo termine, nell'Artico l'estensione minima annua è stata la seconda più bassa mai registrata (da quando, nel 1979, abbiamo cominciato a osservare le immagini satellitari). La diminuzione è stata pari a circa 2 milioni di km quadrati nel mese di settembre
• le estensioni massime dei ghiacci marini artici sono state osservate invece nel mese marzo 2020 (con una diminuzione di superficie rispetto alla media di riferimento prossima allo zero)
• Le concentrazioni di ghiaccio marino sono state molto al di sotto della media soprattutto nei mari di Kara e di Barents settentrionale (a nord di Norvegia e Russia).
• L'Europa nel suo complesso ha vissuto il suo autunno più caldo mai registrato, con temperature molto superiori alla media a nord e ad est
• Le principali regioni con temperature al di sopra e al di sotto della media a livello globale erano simili a quelle di novembre.
Maggiori informazioni sulle variabili climatiche di novembre e sugli aggiornamenti climatici dei mesi precedenti, nonché grafici ad alta risoluzione, sono disponibili qui.
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