Rafforzare la governance e i diritti fondiari delle comunità di mangrovie
Le foreste comunitarie rappresentano un modello di gestione sostenibile delle risorse naturali: le comunità locali assumono un ruolo centrale sia nella conservazione che nell'uso delle risorse forestali. Un approccio che promuove la tutela dell'ambiente e al tempo stesso rafforza i diritti fondiari delle popolazioni rurali. Nelle aree costiere della Thailandia questo modello contribuisce a difendere ecosistemi preziosissimi: le foreste di mangrovie, importanti alleate nella protezione delle coste e nella conservazione della biodiversità che ospitano.
Siamo al lavoro nelle province costiere di Krabi e Trang, per rafforzare la partecipazione delle comunità locali nella gestione delle foreste. L’obiettivo è migliorare la sicurezza economica e sociale delle popolazioni che dipendono dalle risorse costiere, in particolare i gruppi più vulnerabili.
Supporto tecnico e formazione specifica sono gli strumenti con cui vogliamo rendere le comunità protagoniste della gestione delle foreste. Un processo che favorisce l'inclusione sociale e contribuisce a proteggere le fragili risorse naturali costiere.
Come? Il primo passo è una mappatura completa degli stakeholder nelle due province: organizzazioni della società civile, gruppi comunitari, aziende private coinvolti a vario titolo nella gestione delle risorse naturali. Una volta identificati gli attori chiave, avviamo studi sulle migliori pratiche di gestione forestale comunitaria. L’obiettivo è identificare i casi di maggior successo, per poi replicarli nei contesti in cui interveniamo.
Accompagniamo sei comunità selezionate nel processo di ottenimento della certificazione per le foreste comunitarie, favorendo scambi di esperienze con gruppi forestali comunitari già consolidati.
In parallelo, supportiamo lo sviluppo di piccole attività generatrici di reddito guidate da donne, tra cui la stampa botanica l’apicoltura sostenibile. I prodotti della foresta diventano così uno strumento di riscatto sociale per gruppi di donne vulnerabili.
Il progetto è finanziato da Landesa e coordinato da Istituto Oikos.
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