PROFISH: Promuovere la conservazione marina e la pesca sostenibile nel Parco nazionale marino di Lampi Myanmar
Pesca illegale, sviluppo turistico non pianificato e impatti dei cambiamenti climatici: una combinazione distruttiva per le risorse marine del Parco Nazionale Marino di Lampi. Un progetto per proteggere la biodiversità locale, con le comunità locali come protagoniste.
Il Parco Nazionale Marino di Lampi racchiude una ricchezza naturalistica e una diversità culturale riconosciute a livello globale. Più di 2.500 persone vivono oggi entro i confini del parco. Tra queste, la popolazione Moken, gli “zingari del mare” che per secoli hanno solcato il mare delle Andamane, prima di stabilizzarsi qui.
La sopravvivenza delle comunità locali dipende principalmente dalle risorse che il mare ha da offrire: oltre il 63% della popolazione è impegnata nella pesca, ma in molti casi si tratta di attività illegali e incontrollate. Un circolo vizioso che minaccia ecosistemi preziosi e mette a rischio le stesse comunità.
Per fare fronte a questo problema abbiamo deciso di lavorare su più fronti, collaborando con tutti i soggetti che si occupano della gestione del Parco, con chi ne studia le ricchezze, e con chi in quest’area vive.
Autorità locali, università, pescatori e turisti sono coinvolti in analisi scientifiche e raccolta dati sugli ecosistemi marini. Con un obiettivo: espandere i confini del parco e individuare aree marine in cui non è consentita alcuna attività, ed identificare aree dedicate ai pescatori artigianali locali per attività di pesca sostenibili.
Crediamo che ogni azione di tutela ambientale passi dalla consapevolezza: per questo promuoviamo campagne di sensibilizzazione in cinque villaggi del Parco e nelle scuole, sui temi legati alla conservazione marina e alla pesca sostenibile.
Gruppi di pescatori artigianali locali, chiamati Village Fisheries Societies (VFS), si occuperanno di sviluppare piani di gestione per le aree dedicate alla pesca sostenibile e di vigilare sulle zone protette, per prevenire infrazioni e abusi. Vogliamo inoltre proseguire il nostro impegno nella promozione di forme di turismo responsabile. Per offrire un’alternativa economica alla comunità locale, attivamente coinvolta nella gestione dei servizi turistici. Con un’attenzione particolare alle donne, in modo da rafforzare il loro ruolo nella società e consentire loro un equo accesso alle opportunità economiche.
Ecco la nostra strategia per conciliare giustizia sociale ed economica con il rispetto dell’ambiente e delle culture.
Sei interessato alle nostre attività?
Iscriviti alla nostra newsletter qui.