SALAM - Sicurezza alimentare e protezione dell'ambiente per la lotta alle discriminazioni della minoranza Cristiano Caldea
Per molte famiglie in fuga dalle persecuzioni dell’ISIS in Siria e soprattutto in Iraq, il Libano è considerata una tappa di passaggio. Eppure, la permanenza nel Paese spesso si trasforma in un limbo che può durare diversi anni: nell’attesa e con la speranza di riuscire a raggiungere un altro Paese, migliaia di famiglie vivono in una condizione psico-sociale ed economica estremamente critica. È questa la condizione della comunità Cristiano Caldea residente a Beirut e dintorni: 20.000 persone, il 70% delle quali sono rifugiati non riconosciuti dallo Stato Libanese, che spesso si trovano a dover affrontare una vera lotta per la sopravvivenza. Con il progetto SALAM vogliamo assicurare loro condizioni di vita dignitose e promuovere l’inclusione sociale nella comunità ospitante. Lo facciamo offrendo gli strumenti per svilupparne nuove conoscenze e competenze, soprattutto in ambito ambientale.
Sicurezza alimentare, carenza di opportunità formative di qualità, emarginazione sociale e mancanza di stimoli per i più giovani: sono questi i principali problemi con cui si confronta tutti i giorni la comunità Cristiano Caldea presente in Libano. Ed è proprio su questo fronte che, insieme ai nostri partner, abbiamo deciso di intervenire.
Con il progetto SALAM vogliamo contribuire a ridurre la discriminazione e favorire l’integrazione di questa minoranza nella comunità, con un’attenzione particolare ai bambini in età scolare e giovani disoccupati.
Consapevolezza ed educazione ambientale
Per favorire un processo educativo incentrato sull’inclusione e sulla solidarietà, organizziamo formazione specifica per 60 docenti e percorsi di apprendimento attivo per 500 studenti. Educazione alla pace, all’ambiente e alla cittadinanza consapevole i temi affrontati: un’occasione di confronto e crescita per alunni, insegnanti e famiglie provenienti da confessioni diverse.
Formazione professionalizzante
80 giovani disoccupati sono coinvolti in percorsi di orientamento al lavoro nel settore agricolo, affinché possano sviluppare nuove conoscenze e competenze. La formazione si rivolge in particolare ai rifugiati e alle donne. Questa rappresenta per loro un’opportunità concreta non solo per sostenere la propria famiglia ma anche per sviluppare la propria autostima e consapevolezza del proprio ruolo anche nella società. L’obiettivo è uno: contrastare il disagio sociale e l’isolamento dei soggetti più vulnerabili.
Il progetto interviene anche sul fronte della sicurezza alimentare: vengono distribuiti pacchi alimentari a 150 famiglie vulnerabili – libanesi, iracheni e siriani Caldei – per mitigare gli effetti devastanti della grave situazione economica in Libano. In parallelo, i corsi rivolti alle donne su agricoltura urbana ed essiccazione di prodotti alimentari aumenteranno la disponibilità di cibo per le famiglie, promuovendo al tempo stesso la creazione di piccoli business come mezzo per aumentare le entrate economiche.
L’iniziativa è finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ed è realizzata in stretta collaborazione con Farah Social Foundation (FSF) e la Chaldean Charitable Society in Lebanon (CCSL).
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