Turismo responsabile contro degrado ambientale e povertà


STAR – Strategie innovative per la tutela dell’ambiente e l’inclusione sociale attraverso lo sviluppo di un turismo ambientale responsabile

Natura e culture: la ricchezza del Tanintharyi come opportunità di sviluppo sostenibile


Il Myanmar, paese ricchissimo di risorse naturali e culturali, sta vivendo un rapido sviluppo economico. Il turismo rappresenta potenzialmente un settore chiave per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, ma l’inadeguata gestione del territorio, l’assenza di infrastrutture e lo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali mettono a rischio le zone più fragili da un punto di vista ambientale e culturale, come la Regione Tanintharyi. Quest’area conserva un fragile complesso di ecosistemi interconnessi che comprende anche il Parco Nazionale Marino di Lampi, unico parco marino del Myanmar e area chiave per la biodiversità. Lavoriamo al fianco degli attori locali per promuovere un modello di turismo responsabile che valorizzi il patrimonio e le competenze locali.

La Regione Tanintharyi, un’area con 900 chilometri di costa, spiagge incontaminate, vaste foreste di mangrovie e barriere coralline, ha un riconosciuto valore globale per la biodiversità. La deforestazione, la pesca incontrollata e fenomeni di land grabbing per la costruzione di resort turistici danneggiano gravemente le risorse ambientali da cui dipendono non solo l’economia locale di sussistenza e le potenzialità del turismo, ma anche la capacità di resilienza ai cambiamenti climatici, e il mantenimento di servizi essenziali come la disponibilità d’acqua.
Promuovere forme di turismo responsabile è fondamentale per ridurre gli impatti negativi dello sviluppo turistico e valorizzare il patrimonio della Regione Tanintharyi. Ma per poter proteggere le risorse di un territorio è necessario conoscerne la ricchezza: lavoriamo quindi per aumentare le conoscenze di istituzioni e comunità sulle risorse naturali e culturali della regione. Ci impegniamo poi per migliorare la gestione e regolamentazione del turismo in particolare nel Parco Nazionale Marino di Lampi. A cominciare dalla revisione del Piano di gestione del Parco, partendo dalla prima versione realizzata nel 2014 in collaborazione con la comunità locale nell’ambito del progetto COAST. Un comitato di gestione appositamente costituito verrà coinvolto nella pianificazione e gestione dei flussi turistici e nel monitoraggio del loro impatto. 

Per migliorare i benefici per le comunità locali e  la qualità di servizi e prodotti offerti ai turisti supportiamo la formazione di 5 comitati di gestione comunitaria dei rifiuti e il rafforzamento di microimprese locali nel settore del turismo e dell’artigianato, coinvolgendo 450 donne e giovani di etnie vulnerabili come Moken, Bantu, Karen: il turismo comunitario diventa così anche opportunità di inclusione sociale. 

Lampi è considerata la “terra madre” dei Moken, popolazione seminomade locale la cui sopravvivenza è gravemente minacciata dal deterioramento delle risorse marine. Incoraggiare la conoscenza dei luoghi e della storia di questa minoranza etnica è per noi una priorità: il centro visitatori del Parco, realizzato grazie al nostro progetto COAST, ospiterà uno spazio espositivo dedicato alle tradizioni Moken e,
in collaborazione con gli antropologi del Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) di Parigi, produrremo un web-doc con preziose informazioni sulle tradizioni degli ultimi nomadi del mare.

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