L’impegno di Oikos negli ecosistemi più fragili della Tanzania
Siamo a solo metà del 2022, ma è già uno degli anni che ricorderemo come tra i più caldi e secchi a livello globale. Pioggia inferiore alla media, fiumi in secca e crisi idriche sono solo alcuni dei problemi che stiamo affrontando, in molte parti del mondo. Con tutto quello che ne consegue: dall’insicurezza alimentare, fino alla mancanza di risorse idriche per agricoltura e bestiame. La Giornata Mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità, che cade oggi 17 giugno, è l’occasione per far luce su questi complessi e connessi fenomeni, di cui l’uomo è principale responsabile. Perché la desertificazione è il risultato di una gestione del territorio scorretta, che porta a un utilizzo delle risorse eccessivo rispetto alla capacità della natura di rigenerarsi. E la siccità, anche se deriva da fattori molto difficili da controllare da parte dell’uomo – come i fenomeni meteorologici – peggiora anche e soprattutto a causa delle nostre azioni.
Entrambi i fenomeni provocano gravi conseguenze sulle comunità che dipendono dalla salute degli ecosistemi per la loro sopravvivenza. È ciò che sta accadendo nelle savane della Tanzania, dove Oikos lavora da 25 anni: insieme alle comunità pastorali di 5 distretti siamo impegnati nella ricerca di soluzioni basate proprio sulla straordinaria capacità dell’ambiente di rigenerarsi. E le buone notizie non mancano: perché, se correttamente gestiti e protetti, i pascoli guariscono dal degrado ambientale.
Guardiane dei pascoli
È il team di donne Maasai, pastori Nilotici che abitano le savane del Kenya e del Nord della Tanzania, che si prende cura delle aree più degradate dei propri villaggi. Oggi, il numero delle “guardiane dei pascoli” è aumentato da 60 a 80. E grazie alla nuova collaborazione con The Nature Conservancy e Darwin Initiatives, nei prossimi due anni ne verranno formate altre 200. Con l’obiettivo di creare un movimento di operatrici qualificate e capaci di riconoscere e gestire le specie invasive, di dialogare con i comitati per la gestione dei pascoli per migliorarne le strategie, e di mettere a riposo le aree desertificate perché possano tornare ad essere produttive.
Contro l’erosione dei suoli lungo le pendici del Monte Meru, Oikos sta formando altri 10 guardiani forestali e realizzando micro vivai di specie indigene per la ripiantumazione dei versanti più esposti al rischio di desertificazione e al taglio indiscriminato.
Proteggere i pascoli a partire dai banchi di scuola
L’educazione delle nuove generazioni è un altro potente strumento per combattere il degrado ambientale. Perché coinvolgere bambini e ragazzi fin da piccoli significa poter contare in futuro su preziosi alleati per la difesa della Natura. Per questo stiamo promuovendo programmi educativi per insegnare a circa 6.000 studenti come riconoscere e agire contro le specie di piante aliene, l’erosione dei suoli, e come proteggersi dagli eventi climatici estremi.
Gestione sostenibile del bestiame
Un’altra strategia chiave è la condivisione di buone pratiche di gestione delle mandrie: con i semplici corsi proposti, oggi 600 pastori tra Kenya e Tanzania possono prevedere crolli dei prezzi derivanti da eventi come la siccità. Essere in grado di portare avanti la propria attività anche in seguito a shock esterni è vitale per diminuire il rischio di insicurezza alimentare.
Tutti i nostri interventi hanno un obiettivo comune: difendere ecosistemi preziosi per la tutela della biodiversità e per la sopravvivenza di intere popolazioni.
Photo credit: GCCA Tanzania
Sei interessato alle nostre attività?
Iscriviti alla nostra newsletter qui.