Da Mare Nostrum a Mare Plasticum: l’inquinamento da plastica nel Mar Mediterraneo


Secondo un nuovo report IUCN, il bacino mediterraneo ospita oltre un milione di tonnellate di rifiuti plastici

Il Mar Mediterraneo è un immenso tesoro di biodiversità e al tempo stesso uno degli ambienti più minacciati al mondo. È vittima di uno dei più grandi disastri causati dall'uomo: l'inquinamento da plastica


Secondo il report “The Mediterranean: Mare Plasticum” dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) nel bacino mediterraneo si trova oltre un milione di tonnellate di plastica. Ogni anno, circa 230.000 tonnellate di rifiuti plastici raggiungono le acque del mare. La percentuale maggiore (94%) è costituita da macroplastiche, mentre le microplastiche – frammenti più piccoli di 5 mm – rappresentano il 6%.


Le cause dell’inquinamento da plastica


Tra i fattori che mettono sotto pressione il Mar Mediterraneo:
•    L'elevata densità di popolazione;
•    L'errata gestione dei rifiuti;
•    I grandi afflussi di turisti;
•    La navigazione mercantile.


Macro e microplastiche arrivano in mare sia dalle coste sia dalle località che non affacciano sul mare, attraverso il trasporto dei fiumi. Le microplastiche primarie entrano nell’ambiente già sotto forma di piccole particelle. Queste derivano dal consumo di pneumatici (53%), dal lavaggio dei tessuti (33%), dai cosmetici (12%) e dalla produzione e trasporto di pellet di plastica (2%).


I Paesi più inquinanti – sul podio anche l’Italia


L’Egitto, l’Italia e la Turchia sono i Paesi che contribuiscono di più all’inquinamento da plastica del Mar Mediterraneo. Insieme sono responsabili della dispersione di circa il 50% dei rifiuti plastici che finiscono in mare (132.000 tonnellate/anno).
Se consideriamo solo le microplastiche, il nostro Paese si colloca in cima alla classifica con 3.413 tonnellate/anno di particelle rilasciate in mare. La situazione appare ancora più preoccupante guardando al dettaglio delle città più inquinanti del bacino mediterraneo: tra le prime 10, ben 5 sono italiane (Roma, che detiene il primato, Milano, Torino, Palermo e Genova).


Il futuro del Mar Mediterraneo


Per salvare il Mare Nostrum dall’inquinamento da plastica è necessario agire subito. Se continuiamo con le nostre abitudini attuali, infatti, nel 2040 riverseremo in mare 500.000 tonnellate di plastica all’anno.

 

I governi, il settore privato, gli istituti di ricerca, le altre industrie e i consumatori devono collaborare per ridisegnare i processi e le catene di approvvigionamento, investire nell’innovazione e adottare modelli di consumo sostenibili e le migliori pratiche di gestione dei rifiuti per fermare l'inquinamento da plastica”. Ha affermato Antonio Troya, Direttore Centro per la Cooperazione Mediterranea della IUCN.


Migliorare la gestione dei rifiuti, a partire dalla loro raccolta, è essenziale per ridurre la dispersione di rifiuti plastici. L’introduzione di bandi, come quello dei sacchetti di plastica, può contribuire a preservare la salute del Mar Mediterraneo.


Quantificare le criticità dell'inquinamento da plastica è un importante punto di partenza per intervenire in modo efficace e proteggere l’ecosistema da cui tutti dipendiamo. Oikos è in prima linea per la difesa del mare e delle specie che vi abitano.


Anche tu puoi fare la tua parte e salvare il futuro del mare. Unisciti a noi aderendo alla campagna 2050: Cronache Marine.
 

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